Annamaria Piccione risponde

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Ciao ragazzi,

questa non è propriamente una notizia. E' qualcosa di più. Vogliamo condividere con voi e con tutti coloro che visitano il nostro sito, la lettera di Annamaria Piccione, autrice de "La musica del mare" in risposta a una delle domande più frequenti che le rivolgete: perchè scrivere un libro su un argomento così brutto come la mafia? Beh, quello che scrive Annamaria merita la prima pagina.

 

Eccomi di nuovo qua, dal sud del sud al nord del nord. Ho letto tutti i vostri commenti e mi sono di nuovo stupita perché, per l'ennesima volta, qualcuno mi ha chiesto "perché ho scritto parolacce". Chiedo di nuovo: a quali brutte parole vi riferite? Perché la parola infame non lo è: se viene usata come insulto, è un altro paio di maniche.

La volta scorsa vi avevo anticipato che avrei risposto alla vostra domanda più ricorrente, cioè al perché ho scritto un libro su un argomento come la mafia.

Qualcuno ha disapprovato la scelta, anzi una domanda è stata, più o meno: "Con tanti argomenti belli che ci sono, proprio di uno così brutto dovevi parlare?".

Premetto subito che la mafia non è un brutto argomento, ma bruttissimo. Anche a me piacerebbe parlare di argomenti più allegri piuttosto che di mafia, ve lo assicuro: non è un caso che l'abbia fatto dopo circa quaranta testi pubblicati. Però, secondo me, chi pensa che non se ne debba parlare, è come quel malato di cancro che si convince di guarire pensando solo alle cose belle e fingendo di non avere alcuna malattia.

La mafia è come un cancro: non la si combatte voltandosi dall'altra parte, pensando che non esista. Al contrario, bisogna parlarne e conoscerla, per non farsi sopraffare. Sottolineo che sono proprio i mafiosi a volere che non si parli di mafia, quasi fosse un'invenzione di giornalisti e magistrati. E chi non ne parla, chi finge che non esista, fa il gioco dei mafiosi.

Io sono nata in Sicilia e vivo tra Siracusa e Palermo. Noi siciliani viviamo la mafia ogni giorno e ci impegniamo a combatterla, ciascuno facendo il proprio onesto dovere, parlandone e non voltandoci dall'altra parte. Non avete idea di quanto sia umiliante, per noi, sentirci dire, anche solo per scherzo: "I siciliani? Tutti mafiosi". La mafia è nata in Sicilia e, purtroppo, è stata esportata in tutto il mondo, ma non va dimenticato che i siciliani onesti sono la maggioranza e i mafiosi una piccola minoranza. Questa minoranza, però, è come se marchiasse tutti noi. E spesso si dimentica che la maggior parte delle vittime di mafia sono nate in Sicilia. Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Padre Pino Puglisi, Rosario Livatino. L'elenco è lungo, lunghissimo.

Ecco il motivo principale che mi ha spinto a scrivere un libro sulla mafia. Perché sono siciliana. E volevo che arrivasse ai ragazzi non siciliani, come voi, un libro verosimile, che facesse capire qualcosa di più sull'argomento. Una storia scritta da qualcuno che vive qui, che conosce il problema perché lo vive anche nelle piccole cose quotidiane: e ne parla con una certa cognizione e con molta sofferenza.

Volete un esempio di cosa significhi vivere in una terra di mafia? Qualche settimana dopo la consegna di questo libro, il racket delle estorsioni fece esplodere nella notte la mia pizzeria preferita, a poche centinaia di metri da casa mia, nel centro storico di Siracusa.

La mattina dopo eravamo tutti costernati, scoraggiati. Ma un mese dopo il pizzaiolo ci informò che stava riaprendo la pizzeria, chiedendo a noi del quartiere di andare all'inaugurazio ne, per dimostragli di non essere solo. Sapete come è andata quella sera? Che nella strada non si poteva passare, perché eravamo in troppi. Non c'era solo l'intero quartiere, ma mezza città, a dimostrare che noi eravamo di più dei prepotenti, molti di più. La mafia si sconfiggerà così: se gli onesti, uniti, faranno capire di essere più forti, perché più numerosi e decisi.

Forse mi sono dilungata troppo e mi scuso con voi per questo. Se qualcuno è riuscito ad arrivare alla fine, io e i miei gatti ringraziamo. Con un "arrivederci alla prossima!"

Annamaria