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Annamaria Piccione

[16-03-2013]

Grazie ancora per chi mi fa i complimenti o addirittura (@chia) mi definisce un "genio". Non hai idea, poi, cara Ketty 009 quanto io sia stata lusingata di essere nominata insieme con Anne Frank! Certo che non la batto, ci mancherebbe! Il suo "Diario" non è un libro come gli altri, è una testimonianza. Pochi libri, nell'intera storia della letteratura, possono essere paragonati al suo. E, nonostante siano trascorsi tanti anni dalla sua morte ingiusta, lei è ancora con noi e lo sarà per sempre.
Ho detto molte volte come si chiamano i miei gatti e perché ho scritto un libro di argomento mafioso: basta leggere le mie risposte precedenti.
Qualcuno però sottolinea che non ha amato il libro perché la mafia è lontana dalla sua vita. Lo spero bene! Però, forse, i libri servono anche a questo: a guardare un po' più in là del proprio naso. Possono piacere o non piacere però, almeno per me, leggere è uno dei modi che preferisco per scoprire il mondo, specialmente se lontano e diverso del mio. Anche se racconta argomenti che non mi piacciono, come la miseria, l'intolleranza, la persecuzione politica, il razzismo. Se li conosco, forse, posso fare qualcosa di più per combatterli.
La cosa che mi piace di più della lettura è che ciascuno è libero di interpretare quanto legge come vuole. Sapete perché scrivo questo? Perché ho letto, con stupore, che qualcuno pensa che "La musica del mare" non abbia un lieto fine. Io credevo di avere scritto un lieto fine, davvero!
Qualcuno mi ha poi chiesto perché stavo per far sparire i gatti per colpa di Geremy visto che mi piacciono tanto. Infatti alla fine li ho salvati. Purtroppo però questo non avviene sempre nella vita di tutti i giorni e gli animali sono spesso vittime della stupida perfidia dell'uomo.
Un saluto di primavera.
Annamaria
P.S. Qualcuno continua a rimproverarmi di avere scritto parolacce. Ho chiesto più volte quali siano, ma non ho ancora ottenuto risposta.

[21-02-2013]

Cari ragazzi, vi rispondo dopo un po' perché ho avuto un sacco di cose da fare. Scrivere, andare in giro per gli incontri e, soprattutto, combattere contro un'influenza carogna che si era così tanto innamorata di me da non volermi lasciare.
Molti continuano a chiedermi perché ho scritto un libro sulla mafia. Se non rispondo non è per cattiva volontà, ma perché l'ho già fatto. Su questa pagina cliccate sopra "le risposte di Annamaria Piccione" e alcune delle vostre curiosità saranno soddisfatte (per valentina c). A qualche domanda però non ho ancora risposto. Il mio cane è un volpino di due anni e si chiama Pablo, in onore del mio poeta preferito, Pablo Neruda (per nevruz). Non so se sia possibile inviare delle foto, spero di sì, così potrete vedere quanto è bello e simpatico.
Per Gallipoli. Vieni da un posto stupendo, che amo molto. Mio marito è infatti pugliese, proprio come te.
Per chi02. A casa mia la musica era molto importante: io sono l'ultima di quattro fratelli e suonavamo tutti uno strumento. Però tutti cominciammo col pianoforte, anche se io non lo suono bene, perché mi spostai subito sulla chitarra e poi sul banjo (a sei corde). La cosa che mi piaceva di più era però cantare, specialmente musica popolare. Lo avrai capito perché nel mio libro ho messo una delle mie canzoni siciliane preferite: "E vui durmiti ancora". Prova a cercarla su You tube, ce ne sono parecchie versioni.
Per lella3000. Amo molto la musica però non ricordo di avere mai scritto un libro dove parlo solo di musica. Però mi hai dato una bella idea!
Per lady. Due nomi di gatti maschio e femmina? Per dare il nome a un gatto devo prima vederlo. In ogni caso, musica e gatti sono molto importanti. Non solo per me. Anche il grande Albert Schweitzer diceva che "La musica e i gatti sono un ottimo rifugio dalle miserie della vita".
Per scala-stefy. Vivi davvero in un bel posto! Salutami le pecore, i conigli, i cavalli e il cane. Mi piacciono tutti gli animali... Ehm... non è vero. Non tutti. Gli scarafaggi non mi piacciono neanche un po'.
Voglio concludere ringraziando WOW e la sua difesa appassionata non tanto del mio libro, quanto della buona educazione. Sei davvero gentile e sono sicura che farai strada nella vita. Succede sempre alle persone beneducate. Purtroppo oggi si confonde spesso la spontaneità con la maleducazione. Io penso però che le critiche siano giuste e, credimi, non ci rimango male quando qualche tuo compagno mi dice che il mio libro non gli è piaciuto. Però anch'io trovo alcune parole non opportune e penso, come te, che un po' di raffinatezza non guasterebbe. Spero di conoscerti, come spero di conoscere tutti gli altri tuoi compagni, persino quelli che dicono che il libro è "schifoso". Un saluto a tutti
Annamaria

 

[26-01/2013]
Oggi vorrei rispondere ad alcune vostre domande, quelle che mi hanno colpito di più o alle quali non ho ancora risposto nei miei interventi precedenti. In tanti continuano a chiedermi perché ho scritto un libro con un argomento brutto come la mafia e altrettanti continuano a criticarmi per la scelta: però su questo ho già risposto. Io odio la mafia e lo considero un argomento bruttissimo, però è giusto parlarne per non farsi sopraffare da essa. Come una malattia o un problema, di qualsiasi portata. Nascondere la testa sotto la sabbia e fingere che i problemi non esistano, non porta alla loro soluzione, ma a un peggioramento.
A chi poi mi scrive che non è un argomento adatto ai bambini, rispondo che nei prossimi mesi uscirà una collana di libri sulla legalità - in special modo sull'antimafia - per bambini dai sei agli otto anni. Ho già mostrato le bozze ad alcuni di loro e non mi sono sembrati così confusi.
E ora eccomi alle domande.
Per Elikad. Non ho vissuto quanto ho scritto in prima persona, però conosco molti bambini con storie difficili. Giro molto per le scuole e non incontro solo ragazzi fortunati, purtroppo.
Per Emanuela.Miele. La risposta precedente vale anche per te. Un saluto speciale al tuo papà.
Per Scala-Stefy. Come mi è venuto in mente di associare mafia e musica? Volevo rispondere a una cosa bruttissima con una bellissima. E la musica lo è.
Per Emy 99. Se mi chiedi quale libro mi piaccia di più tra gli altri della cinquina, sono tutti molto belli. Se mi chiedi di altri libri che mi piacciono, per rispondere non mi basterebbe l'intero sito. Leggo quando posso, quasi un libro giorno. Una giornata senza leggere mi sembra vuota.
Per Sciu sciu. Ho scritto più di cinquanta libri per ragazzi, di argomenti diversi.
Per Violetta che dice che il mio libro "è schifoso". Ti ringrazio comunque di averlo letto.
Per il prof. Mazza che mi dice che il mio libro non vincerà. Illustrissimo professore, vorrei contraddirla. Io ho già vinto. Essere nella cinquina, sapere che tanti ragazzi mi stanno leggendo, aver mangiato lo splendido strudel alcune settimane fa è già una vittoria. Fantastica. Anzi, per citare un mio simpatico collega: troppo mitica!
Per Lety. Non tocca solo a me scrivere un seguito, anche la casa editrice deve essere interessata a pubblicarlo. E, nel mio caso, non lo è. P.S. Tranquilla. Non dirò a nessuno che in alcuni punti hai pianto: solo ai miei gatti.
E prendo spunto da loro, per rispondere ad Ailuig 4 che mi ha fatto un sacco di domande (e mi ha anche difeso in due occasioni, grazie!). I miei gatti si chiamano Cochise, Don Bernardo, Rosalina, Somarella e Tindara. Inoltre c'è il cane Pablo. Su altri miei librida leggere, dipende da quanti anni hai. A me piace molto "Spaghetti al curry", sulle difficoltà di integrazione di un bambino cingalese (detto così, sembra noioso ma non lo è). Poi, tra un anno, "Lo stivale spezzato", uno dei miei preferiti tra i libri pubblicati. Se poi vuoi ridere c'è un libro per piccoli, "Lindo e Lando", che ho scritto solo per divertirmi. Però un paio di care amiche maestre mi hanno sgridato quando lo hanno letto. Mi hanno detto: "Annamaria! Da te un libro così non ce lo aspettavamo. È diseducativo!". Forse. Ma ho riso un sacco e mezzo mentre lo scrivevo. E ridere fa bene, a ogni età. Un saluto a tutti.

[12-01-2013]

Cari ragazzi delle montagne, rieccomi a voi dalla mia casa di fronte al mare. Ormai è trascorsa una settimana dal vostro ritorno a scuola e vi sarete riabituati al ritmo dopo le vacanze. Ho visto che durante le vacanze in tanti avete letto i libri in concorso: è una cosa che mi ha fatto un sacco di piacere, forse perché io, in vacanza, leggo tutti i libri che posso (in verità, io leggo sempre, non appena ho un attimo per farlo: tengo sempre un libro in borsa, così quando sono in fila, in autobus o ad aspettare un turno, l'attesa mi sembra meno lunga). In questo modo ho risposto a chi mi ha chiesto dove trovo l'ispirazione alla scrittura: la prima fonte è la lettura, poi c'è l'ascolto degli altri, infine la fantasia.

In tanti mi hanno poi domandato se ho conosciuto Rosario, Geremy, o qualcuno come loro. Beh, di ragazzi come Rosario ce ne sono tanti nei quartieri a rischio delle periferie, soprattutto del nostro Sud. Ragazzi i cui genitori non hanno lavoro (o, peggio, sono in carcere) e per sopravvivere scelgono la via che sembra più facile: quella criminale. :sad: Ogni volta che vado nelle scuole di questi quartieri, dico ai ragazzi che non è la via più facile, ma l'unica che li porterà di sicuro a un brutto finale. La via onesta, nel lungo periodo, è l'unica vincente.

Tra i vostri commenti ce ne sono stati alcuni che mi hanno fatto particolarmente piacere: in particolare, quelli che mi informano che il libro è piaciuto anche ad alcune mamme. Sapere che ci sono mamme (o papà) che leggono gli stessi libri dei figli è molto bello per chi scrive: la lettura è infatti un momento di condivisione, di unione, che rende più vicini anche i membri di una famiglia.

Ora però vi voglio raccontare una cosa molto carina che mi è capitata ieri sera e che vi riguarda. Come avrete capito, lo strudel è uno dei miei dolci preferiti e quello delle vostre parti è unico. Per una di quelle strane coincidenze che rendono meravigliosa la vita, ieri sera mi sono pappata uno strudel trentino fenomenale. La sorella di uno dei vostri bibliotecari, Rinaldo, vive infatti a Siracusa e ieri ha bussato alla mia porta con un involto in mano. Profumatissimo. Non ho bisogno di dirvi di cosa si trattasse, eh? Al primo morso, sono ritornata bambina, quando i miei genitori mi portavano a Canazei alla fine dell'estate. All'ultimo boccone ero sull'Olimpo, tra Zeus e Atena. Non lo sapevate? Il cibo degli dei non è fatto di nettare e ambrosia, ma di strudel del Trentino! Un pezzettino ho dovuto darlo anche alla gatta Rosalina che va matta per i dolci. E vi ho pensato per tutto il tempo.

Grazie, Wanda (la sorella di Rinaldo) per la bellissima - e golosissima - sorpresa!

[21-12-2012]

Cari ragazzi del Trentino, eccomi qui a rispondere a qualche vostra domanda. Intanto grazie a chi mi fa i complimenti per il libro, ma grazie anche a chi lo critica: non si può piacere a tutti e le critiche sono salutari nella vita, quasi quanto i complimenti ("quasi", devo ammettere che i complimenti mi piacciono di più.

In molti mi hanno chiesto se ci sarà un seguito del romanzo, per sapere cosa succederà a Rosario e ai suoi amici. La risposta è: "Non lo so". Certo, a volte mi viene in mente di raccontare la vita di Rosario al nord (o, come lo chiamiamo noi, al Settentrione). I nuovi amici, le difficoltà di inserimento, la nostalgia di casa e - come succede spesso - il problema del freddo. In questo momento, nella mia città, ci sono 13 gradi, ma noi lo consideriamo pieno inverno. Nei giorni scorsi (a partire dal 13 fino a ieri) abbiamo festeggiato la nostra patrona, Santa Lucia che è nata proprio a Siracusa: è una festa che si svolge quasi interamente per la strada, con la processione dove la statua è portata dai devoti in giro per le vie. Non riesco a immaginare la stessa festa al freddo. Io mi sono laureata a Padova, abbastanza vicino a voi (avevo tanti colleghi delle vostre parti). E tutti mi prendevano in giro perché avevo sempre freddo, anche se mi conciavo come un eschimese.

Però un Natale con la neve deve essere bello, a patto che il fuoco del camino sia bello forte e la cioccolata molto calda. Se poi c'è un pezzo di strudel, un enorme pezzo, allora anche il freddo può diventare bello.

Un abbraccio tutti voi, in questo primo giorno di inverno, quando mancano solo quattro giorni a Natale. Che sia, per tutti, un giorno bellissimo, con tante fusa.

Annamaria e i suoi gatti+cane Pablo (se non lo cito, si offende)

 

[06-12-2012]

Eccomi di nuovo qua, dal sud del sud al nord del nord. Ho letto tutti i vostri commenti e mi sono di nuovo stupita perché, per l'ennesima volta, qualcuno mi ha chiesto "perché ho scritto parolacce". Chiedo di nuovo: a quali brutte parole vi riferite? Perché la parola infame non lo è: se viene usata come insulto, è un altro paio di maniche.

La volta scorsa vi avevo anticipato che avrei risposto alla vostra domanda più ricorrente, cioè al perché ho scritto un libro su un argomento come la mafia.

Qualcuno ha disapprovato la scelta, anzi una domanda è stata, più o meno: "Con tanti argomenti belli che ci sono, proprio di uno così brutto dovevi parlare?".

Premetto subito che la mafia non è un brutto argomento, ma bruttissimo. Anche a me piacerebbe parlare di argomenti più allegri piuttosto che di mafia, ve lo assicuro: non è un caso che l'abbia fatto dopo circa quaranta testi pubblicati. Però, secondo me, chi pensa che non se ne debba parlare, è come quel malato di cancro che si convince di guarire pensando solo alle cose belle e fingendo di non avere alcuna malattia.

La mafia è come un cancro: non la si combatte voltandosi dall'altra parte, pensando che non esista. Al contrario, bisogna parlarne e conoscerla, per non farsi sopraffare. Sottolineo che sono proprio i mafiosi a volere che non si parli di mafia, quasi fosse un'invenzione di giornalisti e magistrati. E chi non ne parla, chi finge che non esista, fa il gioco dei mafiosi.

Io sono nata in Sicilia e vivo tra Siracusa e Palermo. Noi siciliani viviamo la mafia ogni giorno e ci impegniamo a combatterla, ciascuno facendo il proprio onesto dovere, parlandone e non voltandoci dall'altra parte. Non avete idea di quanto sia umiliante, per noi, sentirci dire, anche solo per scherzo: "I siciliani? Tutti mafiosi". La mafia è nata in Sicilia e, purtroppo, è stata esportata in tutto il mondo, ma non va dimenticato che i siciliani onesti sono la maggioranza e i mafiosi una piccola minoranza. Questa minoranza, però, è come se marchiasse tutti noi. E spesso si dimentica che la maggior parte delle vittime di mafia sono nate in Sicilia. Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Padre Pino Puglisi, Rosario Livatino. L'elenco è lungo, lunghissimo.

Ecco il motivo principale che mi ha spinto a scrivere un libro sulla mafia. Perché sono siciliana. E volevo che arrivasse ai ragazzi non siciliani, come voi, un libro verosimile, che facesse capire qualcosa di più sull'argomento. Una storia scritta da qualcuno che vive qui, che conosce il problema perché lo vive anche nelle piccole cose quotidiane: e ne parla con una certa cognizione e con molta sofferenza.

Volete un esempio di cosa significhi vivere in una terra di mafia? Qualche settimana dopo la consegna di questo libro, il racket delle estorsioni fece esplodere nella notte la mia pizzeria preferita, a poche centinaia di metri da casa mia, nel centro storico di Siracusa.

La mattina dopo eravamo tutti costernati, scoraggiati. Ma un mese dopo il pizzaiolo ci informò che stava riaprendo la pizzeria, chiedendo a noi del quartiere di andare all'inaugurazio ne, per dimostragli di non essere solo. Sapete come è andata quella sera? Che nella strada non si poteva passare, perché eravamo in troppi. Non c'era solo l'intero quartiere, ma mezza città, a dimostrare che noi eravamo di più dei prepotenti, molti di più. La mafia si sconfiggerà così: se gli onesti, uniti, faranno capire di essere più forti, perché più numerosi e decisi.

Forse mi sono dilungata troppo e mi scuso con voi per questo. Se qualcuno è riuscito ad arrivare alla fine, io e i miei gatti ringraziamo. Con un "arrivederci alla prossima!" Annamaria

 

[30-11-2012]

Cara o caro Vidal,

mi potresti, per favore, dire a quali parolacce ti riferisci? Non è la prima volta che leggo questo commento che mi ha parecchio stupito. Non credo tu ti riferisca alla parola infame, che non è una parolaccia, anche se viene usata come insulto dai mafiosi e anche in altre circostanze. Non so immaginarne altre. Potresti chiarire? A volte persino la parola gatta può essere usata come insulto (ad esempio "gatta morta"). Questo non fa della parola gatta una parolaccia, almeno non credo. Puoi rispondermi? Ciao e grazie

Annamaria

 

[26-11-2012]

A TUTTI I RAGAZZI che finora mi han scritto.

Ciao ragazzi, eccomi qua, sono l'autrice di questo libro: La musica del mare. Qualcuno mi ha chiesto perchè ho voluto intitolarlo così. Non so se rispondere: perché chi l'ha letto, sa già che lo scoprirà all'ultima pagina. Comunque il mare è parte della mia vita, visto che ci vivo di fronte e sono anche nata in una casa da cui vedevo il mare. Sapete che ogni mattina il mare parla e si muove in maniera diversa? Oggi, ad esempio, è tranquillo e racconta solo storie belle. Non sempre è così. Questa è la prima volta che vi rispondo, è un primo approccio, dunque non vi dirò subito tutto di me. Però una parola voglio dirvela, senza pensarci troppo su. Comincia con la g e finisce con la e. Avete indovinato, vero? E' grazie. Grazie per aver letto il mio libro. Anche a chi non è piaciuto, perché lo ha trovato difficile o noioso. Per me è un regalo sapere che qualcuno mi legge. Un bellissimo regalo. Certo, se piaccio è meglio! Quando incontro i ragazzi nelle scuole, dico sempre che ci sono tre cose da sapere subito su di me: 1) che sono siciliana. 2) che scrivo per i ragazzi. 3) che amo i gatti. Se troverete qualche errore in questo mio commento, non è colpa mia, ma della mia gatta, Somarella, che è seduta sopra di me e mi impedisce di vedere metà della tastiera. La prossima volta vi dirò perchè ho scritto questo libro, parlando di un argomento brutto e complicato come la mafia. Intanto saluto tutti. Sapete che quando avevo la vostra età venivo spesso in Trentino? Facevo scorpacciate di strudel! Che meraviglia il vostro strudel! Ciao dalla Gattannamaria

 

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